Il mondo è stato fatto da assassini.
Meglio che ti abitui all’idea.
Sandor Clegane
Mastino.
Una parola semplice, incute timore, ti parla di zanne sfoderate, zampe in progressione sistematica verso la tua gola.
Qualcosa che può popolare incubi, terrori ancestrali.
Ognuno di noi ha un mastino che sbuffa fiato caldo sul collo tirando la catena del terrore.
Ognuno di noi SA che qualcosa giù nel buio dell’angoscia rivelata ha pazienza.
E aspetta.
Ci sono sere e sere.
Giorni e giorni.
Ragnatele d’odio e di rancore così perfette da togliere il fiato, dotate di una suprema bellezza intrinseca, una sfolgorante nemesi assoluta.
Ma non fluttuano nella brina d’autunno, tra i fili d’erba di una collina profumata.
No.
Loro colpiscono.
Recidendo e cauterizzando, tornando a recidere, ricominciando a squarciare ferite mai guarite, mai davvero suturate nel profondo.
E basta così poco, davvero così poco per ridare respiro a questi mostri ghignanti, davvero così poco.
E ti trovi solo a vagare, l’oggetto premuto all’orecchio che scivola odio incandescente, torrenti di acciaio fuso, perfezione assoluta, letale.
La perfezione di un assassino, di un mastino che vaga in cerca della tua anima.
E che sempre, sempre, riesce a trovarla.
Ho l’anima piena di buche e ad ogni temporale la situazione peggiora.
MDV