L’inverno sta arrivando

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“Sono dell’idea che la coscienza umana…sia stato un tragico passo falso nell’evoluzione. Siamo diventati troppo consapevoli di noi stessi. La natura ha creato un aspetto della natura separato da sè stessa. Noi siamo creature che non dovrebbero esistere, secondo le leggi della natura.”

Rust Cohle

” ‘Sta cosa dei tatuaggi ha leggermente preso la mano, leggermente.”

Max

In Sardegna ci vado fin da bambino, diciamo ragazzino, ecco.
Roba di quarant’anni fa, giù di lì, sulla costa est in quegli anni ti capitava di vedere delfini a riva, tornavi sempre con prede da grigliare di tutto rispetto in cima alla fiocina del fucile, non incontravi nessuno per chilometri.
Per questo motivo, a parte un paio di apparizioni, per molti anni ho disertato. Mi sarebbero mancati troppo gli spazi aperti a perdita d’occhio, i silenzi rotti solo dal vento, la quasi totale mancanza di strutture turistiche.
Eppure quest’estate, devo dire per merito di mio fratello, ho scoperto una parte di Sardegna che mi ha catapultato a quarant’anni fa, spiagge deserte, strade che attraversano canyon frastagliati e si buttano in mare, dune altissime a coronare la costa, mare cristallino, umanità quasi assente.
La costa che va da Oristano fin quasi a Cagliari è così.
E credo ci tornerò.
Ma.
Se davvero sperate sia finita qui si vede che non mi conoscete abbastanza.
Compratevi una Lonely Planet per questo.
Il virus umanoide peggiora e quei pochi che ne hanno consapevolezza non possono far altro che prenderne atto, possibilmente ridacchiando con le palle a mollo.
La cosiddetta gioventù è sempre più sfigata, quattro baldi ragazzotti e un ombrellone a testa.
Figa io a vent’anni manco sapevo a cosa serviva l’ombrellone e andavo in spiaggia sbronzo, questi si spalmano la crema come settantenni e si portano le borse frigo con l’acqua.
Non rompono nemmeno più i coglioni coi racchettoni, cristo noi ci sparavamo bordate col pallone da football in mezzo alla massa.
Boh.
Suppongo che avere figlie tredici-quattordicenni al giorno d’oggi sia un cazzo in culo, per cui dimmi idiota, per quale diavolo santissimo di motivo le compri un bikini che prevede la mutanda infilata su per le chiappe a sottolineare per bene?
Non se ne può davvero più delle MILF da battaglia.
Stiamo esagerando, in nave ho viste cose che voi umani.
Ti allungano occhiate che manco Jenna Jameson davanti all’ennesima banana; poi se ricambi ti schifano come se avessi tatuato “equitalia” sulla fronte e magari finiscono a farsi pisciare addosso durante un’orgia rimorchiata su qualche sito.
Tutto ciò mi rende perplesso.
Abbiamo davvero troppa consapevolezza di noi stessi, la convinzione che ognuno sia importantissimo per la sopravvivenza dell’universo.
Ma cristo, siamo solo caccole alla deriva, degne di distruzione e sepoltura anonima.
Costruiamo case che si sbriciolano, dimentichiamo bambini a cuocere in auto, fottiamo tutto e tutti.
Creiamo youtuber.
L’aberrazione umana, il gradino più basso dopo il pidocchietto delle sabbie e lo scarafo nella brodazza.
Il nuovo mito, lo youtuber del mio cazzo.
Persino i cattivi fanno ridere, il coglione supremo, il coreano pettinato come una cappella circoncisa, ma davvero, ma come stai?
Manda a morte la gente perchè si addormenta mentre lui parla.
Tanto tra un pò qualche nipote manderà a morte lui e via che si ricomincia.
Quello che vorrei farvi capire, non tanto, giusto un millimetro, è che solo davanti a una palla rossa all’orizzonte che si butta in mare, lungo una spiaggia deserta con alle spalle una montagna, in cima a una collina osservando tutto questo dall’alto, solo allora potrete avere la consapevolezza di quanta roba stiamo buttando nel cesso per tirare una gigantesca catena.
Solo allora sarà OBBLIGATORIO rendersi conto di quanto intrinsecamente fetido e dannatamente imperfetto sia l’essere umano di fronte a tutto questo.
Appena qualche istante dopo, prima che il fungo atomico vi accechi per sempre, potrete stappare la birra.