Le luci di Natale

photo-0230Appena un gradino sotto carnevale, forse appena un gradino sopra carnevale, sulla scala delle festività del cazzo, il sei gennaio, epifania.
Quindi se appena appena mi conoscete un pò questo post non dovrà proprio sorprendervi.
Questa cosa del Natale non smette mai di stupirmi, da diretto interessato in effetti non me lo spiego, sulla carta d’identità nei segni particolari qualcuno ha scritto “ateo bastardo”, ormai sono grandicello per l’attesa del grassone in rosso (di cui è comunque scientificamente comprovata l’esistenza), ma non c’è rimedio, quando al sette dicembre si estraggono dalle polveri della cantina l’albero e gli addobbi io rinasco, per poi spegnermi lentamente dal sei gennaio in poi, appunto.
Un cazzo di solstizio alla rovescia.
In effetti non posso dire di non amare l’estate, sguazzare in mare fa comunque parte del mezzo pesce che è in me, ma se ci fosse la possibilità di saltare da ferragosto a Natale e viceversa, direttamente, senza passare attraverso carnevale e pasqua (ricordate sempre la primavera è una troia che ti frega), metterei una firma.
Squilibrato? Spostato? Fulminato? Possibile, anzi probabile, lo chiamerei metereopatismo alla rovescia; quando i cialtroni del meteo annunciano LA COLATA ARTICA, io gongolo, salvo poi maledire qualsiasi idiota con una bacchetta e un monitor,  quando la suddetta COLATA ARTICA si rivela una bufala colossale (oggi sei gennaio a Milano sembra di essere a marzo inoltrato).
Tutti a maledire la neve quando arriva (ormai praticamente inesistente), io giro col finestrino abbassato e il cellulare che spara file video a raffica, per poi cancellarli perchè regolarmente mi rendo conto che non si vede un cazzo.
Insomma probabilmente avrei dovuto nascere in Norvegia, ma sicuramente mi sarei sognato l’entroterra siculo in agosto con i suoi cinquanta gradi.
Un mondo difficile, una vita difficile.
L’unica cosa che ho ancora voglia di fare è dirlo chiaro e tondo, sfanculando la puttana con la scopa.

Buon Natale a tutti.