Giallo canarino su argento splendente, un insieme quasi accecante, a suo modo magico. Tu immagina un recipiente alto un metro circa, acciaio leggero, argento appunto. Sopra una bella ogiva giallo canarino, molto, molto carino il contesto, Soddisfa la vista, anche il tatto, liscio, freddo.Spostano questo cilindro con cura, qui sul piazzale, nemmeno troppa attenzione, in fondo, ricordati, è acciaio no?
Ma chissà come, chissà perchè, uno dei tizi ha un cedimento, la schiena, gli manca un’ora di sonno, una litigata di troppo con la moglie stamattina davanti al caffè, un raggio di sole che gli buca lo sguardo al momento sbagliato.
Fottutamente sbagliato.
Il recipiente, che poi vedi tu, da dentro spingono duecento bar e cazzo sono TANTI, insomma il cilindro che puoi chiamare tranquillamente bombola, cade giù da quel metro e sessanta di troppo, la ribalta del camion del cazzo al momento sbagliato del cazzo.
Solo che dentro non c’è, chessò ossigeno, azoto, argon, insomma quei bei gas pacifici che non disturbano, fanno poco rumore, nessun odore.
No.
Dentro hai Fosfina.
Ed è già successo un’altra volta, ma non qui e l’altra volta era partita una sirena che ti raccomando.
Sono ancora qui a raccontarlo, ma ti giuro, restare calmi è stato difficoltoso.
“La fosfina è altamente tossica; può uccidere facilmente anche a concentrazioni relativamente basse.” (cit. Wiki)
hm…
eh?
no dico, ci metti un attimo…
e sticazzi……!!!!U.A.
Io tutta questa storia l’ho trovata divertente. Soprattutto la parte del tizio a cui mancava un’ora di sonno. C’è una sottile punta di humour nero. Ti ci vorrei vedere in questa veste, sai.
In effetti non ci ho mai pensato, al momento però ho riso poco.