Lo sbirro è uno sbirro, lui lo sa che io lo so che fa un lavoro del cazzo, pagato a cazzo, non abbandona mai con la destra l’impugnatura della 92.
– Ha bevuto?
– Due medie.
– Devo farle il tasso?
– Sempre due medie risulteranno.
– Dove sta andando.
– Casa.
– Non ha l’aria di uno che va a casa.
– Lei non ha l’aria di uno che si diverte a chiedere certe stronzate.
– Faccia poco lo spiritoso.
– Non offenda il mio cervello.
Si gira verso il collega, due puttane slave dietro la pantera ridacchiano, stivali bianchi mezza coscia la prima, stesso modello ma neri, la seconda.
Bianconero, il colore della puttana per eccellenza.
– Che dici.
– Dico che mi sono rotto i coglioni.
– Abituati, siamo in giro fino alle sette di domani.
Sbuffa, abbandona le guance della pistola e si appoggia alla portiera.
– Vada a farsi un bel sonno lei che può.
– Ci conti. Buon lavoro agente.
Fuori è Milano lungo i viali umidi di pioggia, idioti a duecento all’ora, mignotte, trans, spaccia, locali, gocce pesanti come proiettili campali.
Gocce che scendono in fondo, musica che fatica a scacciare un groppo duro.
Fuori qualcuno prepara tre bei GPL con un innesco semplice semplice da far blevare davanti a una scuola e ci sarà stato qualcuno come me che come tutti i giorni le avrà caricate in macchina al tizio, cazziandolo perchè in macchina è pericoloso.
Fuori la terra si prepara a regalare una notte che difficilmente sarà dimenticata.
Fuori è fuori e come sempre la maschera è alta, ma dentro.
Ci sono cose che gli uomini non si dicono, cose riservate a una donna.
Ecco forse quello che mi manca di più è poter parlare con calma a una donna, guardandola negli occhi.
Sicuramente sono le due medie, agente.
Non c’è discesa dal Golgotha, Ciccio….!!!U.A.
Come direbbe l’immortale Magister…
Ci sono cose che le donne non si dicono, cose riservate ad un uomo.
Ecco.